Giuseppe Lupo

La modernità malintesa

Sabato 26 ottobre 2024 ore 17:00
SAGGISTICA
Unesco Visitor Centre Crespi d’Adda
Corso Manzoni 18

«Secolo breve», «epoca di speranze e tragedie», «età della fine delle ideologie». Sono tante le definizioni del Novecento nel terzo millennio, in quella geografia enigmatica e indecifrabile che è il postmoderno. Demonizzato o santificato, incolpato o assolto, ha impresso una svolta epocale a economia e politica, ha inciso nel tessuto culturale e sociale del nostro paese, infrangendo equilibri secolari, mandando in frantumi la linea di continuità tra passato e futuro. Fino al salto decisivo: il tramonto della civiltà contadina e l’avvento dell’industrializzazione.
Attraverso snodi e fenomeni della storia italiana Giuseppe Lupo, appassionato studioso della stagione del boom economico, ripercorre il «paradigma interpretativo del moderno», dando voce alle sue figure più rappresentative, da Vittorini a Testori, da Fortini a Mastronardi, da Calvino a Pasolini. Facendo luce sul controverso rapporto fra umanesimo e scienza nella narrativa di fabbrica e nei periodici aziendali del secondo dopoguerra – da Donnarumma all’assalto di Ottiero Ottieri a Memoriale di Paolo Volponi, dalla rivista «Pirelli» a «Civiltà delle Macchine» –, approda al «realismo liquido» odierno, dominato dalla fine di quel proletariato che un tempo pareva marciare compatto e oggi sembra invece fragile e desueto. Se persone comuni ed élite intellettuali hanno reagito spesso con disagio e diffidenza a oscillazioni e problematiche che il vento del progresso ha portato con sé, forse è arrivato il momento di invertire la rotta.
Di far riemergere dal sottosuolo in cui è rimasta nascosta una controlettura della modernità, originale, alternativa, progettuale, che aspiri a modificare il mondo, a «recidere il cordone ombelicale con il secolo terribile e maestoso di cui ci sentiamo ancora figli».

GIUSEPPE LUPO
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella 1963) e vive in Lombardia, dove insegna presso l’Università Cattolica di Milano.
Tra i suoi romanzi, tutti pubblicati da Marsilio, ricordiamo L’americano di Celenne (2000, Premio Mondello), L’ultima sposa di Palmira (2011, Premio Selezione Campiello), L’albero di stanze (2015, Premio Alassio-Centolibri), Gli anni del nostro incanto (2017, Premio Viareggio), Breve storia del mio silenzio (2019, selezionato per il Premio Strega) e Tabacco Clan (2022). È autore di diversi saggi sulla cultura del Novecento, come La letteratura al tempo di Adriano Olivetti (2016), La Storia senza redenzione. Il racconto del Mezzogiorno lungo due secoli (2021), La modernità malintesa (2023).
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