Annalisa Monfreda

Quali soldi fanno la felicità?
Perché le donne non sono pagate abbastanza, e altre domande audaci

Domenica 20 ottobre 2024 ore 11:00
SAGGISTICA
Unesco Visitor Centre Crespi d’Adda
Corso Manzoni 18

Quanto siamo condizionati dalla nostra storia familiare dei soldi? È colpa delle donne se sono più povere degli uomini? Quanto ci pagano è davvero la misura del nostro valore?
Perché il modo in cui spendiamo i soldi influenza la geografia delle nostre relazioni? Possiamo essere più felici consumando meno?
Sono alcune delle domande audaci che scandiscono questo piccolo saggio di contro-educazione finanziaria, che ci porta a riconoscere di quanti e quali soldi è fatta la nostra felicità e a riscrivere il nostro personalissimo modo di gestire e pianificare le finanze. Decide di lasciare il lavoro dipendente, Annalisa Monfreda si avventura in una conversazione inedita con il suo estratto conto. Si accorge che per lungo tempo ha considerato il “non parlare di soldi” una qualità morale, senza mai domandarsi quali conseguenze avesse. Seguendo il filo della propria relazione incompiuta con i soldi, ne individua le radici nella sua storia familiare e in un modello socio-economico che, da una parte, monetizza il nostro valore e, dall’altra, ci educa a tacere l’argomento denaro. Attraverso i microfoni del podcast “Rame”, l’autrice si fa raccontare da oltre cento persone la loro storia finanziaria più intima. Scopre che ognuna prova vergogna o senso di colpa per le scelte che ha fatto, per i soldi che ha perduto, per quelli che non riesce a guadagnare, o che possiede senza esserseli sudati. Siamo tutti soli con il nostro conto in banca, che più sparisce dai discorsi, più costituisce l’impalcatura su cui si reggono le nostre relazioni, i desideri e la speranza nel futuro. Non deve essere per forza così. L’ipotesi di fondo, la fiducia che muove la scrittura del libro, è la convinzione che possiamo cambiare la nostra relazione con i soldi, togliere loro il potere e scippargli il controllo sulla nostra vita semplicemente mettendoli al centro della conversazione. E che questa nuova relazione, oltre a renderci più felici, possa rappresentare una delle spinte più forti verso la trasformazione di un sistema economico che riteniamo inamovibile, quasi fosse una legge naturale. Ma che è solo l’ennesima storia che ci siamo raccontati.

ANNALISA MONFREDA
Annalisa Monfreda (1978) ha diretto innumerevoli magazine italiani: “Top Girl”, “Geo”, “Cosmopolitan”, “Star- bene”, “TuStyle”, “Confidenze” e, per nove anni, fino alla fine del 2021, “Donna Moderna”, la rivista femminile più letta in Italia. A quarantatré anni, con due figlie ormai grandi alla cui educazione ha dedicato un intimo memoir, Come se tu non fossi femmina (Mondadori, 2018), inizia una nuova stagione della sua vita. Lascia la direzione di “Donna Moderna” per un’avventura da imprenditrice nel campo editoriale. Fonda con altri soci “Rame”, una piattaforma che vuole rompere il tabù culturale attorno ai soldi e democratizzare l’accesso ai servizi finanziari. Con Feltrinelli ha pubblicato Ho scritto questo libro invece di divorziare (2022), nel quale, ripercorrendo la storia dell’emancipazione femminile, lancia idee per disegnare il tassello mancante dell’equità di genere.